Freccia Vallone 2021, Julian Alaphilippe: “Ho preso il Muro nelle primissime posizioni, le gambe hanno fatto il resto”

Julian Alaphilippe si è preso la sua terza Freccia Vallone. Il campione del mondo ha offerto un’altra grandissima prestazione sul Muro di Huy, in un arrivo che sembra disegnato apposta per le sue caratteristiche: a circa 300 metri dall’arrivo ha piazzato la sua accelerazione per andare a riprendere Primoz Roglic (Jumbo-Visma), affiancarlo e superarlo negli ultimi 75 metri. Il corridore della Deceuninck-QuickStep ha quindi potuto festeggiare con la maglia iridata proprio davanti allo sloveno e ad Alejandro Valverde (Movistar), recordman di successi nella corsa a quota cinque. Il francese, con il suo terzo sigillo, diventa chiaramente un grande candidato per scalzare il murciano dal suo primato, nei prossimi anni.

“La squadra ha fatto davvero un grandissimo lavoro – ha dichiarato a caldo il transalpino – e ho potuto prendere il muro di Huy nelle primissime posizioni. Poi a quel punto le gambe hanno fatto la differenza. Honoré ha fatto un ottimo lavoro nel portarmi davanti all’ultimo chilometro, poi ha attaccato così da costringere gli altri a muoversi”.

Un concetto che poi il campione del mondo ha ribadito anche ai nostri microfoni dopo l’arrivo: “Sono contento che sia andata bene e di aver gestito bene lo sforzo. Il tempismo è stato importante, così come il lavoro della squadra tutta la giornata, sono contento di averli ricompensati con una bella vittoria. Ieri ho detto che avevo dei dubbi? Dei dubbi li si ha sempre, non sono al 100%, ma sono arrivato e questa è una corsa che si addice a me e anche se la condizione non è al 100%, ho preparato i miei obiettivi su queste corse, insieme anche alla Liegi di domenica. Abbiamo fatto già cose buone oggi e qualsiasi cosa succeda domenica sono già contento”.

La sensazione di sfiducia dei giorni precedenti, in ogni caso, non derivava dalla delusione della Amstel Gold Race, dove pur arrivando sesto non era riuscito a entrare nella lotta per la vittoria: “All’Amstel ho fatto quello che ho potuto. Non ero deluso, i più forti erano davanti e non avevo le gambe per stare con loro e pure se fossi riuscito a restare con loro, non credo che avrei fatto molto meglio di sesto. Questa vittoria mi fa bene, vincere fa sempre bene, ancor di più con la maglia di campione del mondo”.

Il classe ’92 ha poi spiegato che a fare la differenza non è stato tanto il conoscere già l’arrivo, ma la capacità di leggere perfettamente la situazione di corsa: “Il muro l’abbiamo fatto tre volte, quindi alla fine tutti i corridori conoscevano la difficoltà, il timing è stato fondamentale. Ho gestito lo sforzo al meglio, senza partire troppo presto. Ho valutato bene l’attacco di Roglic, che è partito fortissimo, ma ho sentito di non doverlo inseguire subito,  e quando mi sono reso conto che lui ormai non ne aveva più, ho dato tutto per andare a prenderlo sul traguardo e vincere”.

Per il ventinovenne si tratta del secondo successo stagionale, dopo la vittoria della tappa di Chiusdino alla Tirreno-Adriatico, ma con un valore specificico molto elevato: “È solo la mia seconda vittoria dell’anno, ma è molto bella, sono molto contento, vincere non è mai facile, ma farlo così in cima al muro di Huy è straordinario. Non c’erano dubbi nella mia testa, ma non avevo la stessa fiducia degli altri anni alla vigilia della corsa. Ripeto, la squadra ha fatto un bel lavoro e mi hanno ben piazzato prima della Flamme Rouge, poi Mikkel Honoré ha dato il massimo nel finale e ha obbligato gli altri a inseguire, e poi ero in buona posizione e ho solo dovuto concludere il lavoro con le gambe. Essendo in buona posizione, ho solo dovuto  mantenere la calma quando è partito Roglic, e quando poi ho visto che gli ero dietro dovevo solo dare tutto”.

Il successo odierno, poi, ovviamente è anche un importante segnale di fiducia in vista della Liegi-Bastogne-Liegi di domenica: “C’è una buona fiducia in vista della Liegi. Ho lavorato per sentirmi bene oggi e spero anche alla Liegi, già così va bene. Il sentimento di oggi? La gioia. Una vittoria importante che fa molto bene, grazie a un gran lavoro di tutta la squadra per vincere in cima al muro di Huy. Non ero in piena fiducia, anche se avevo lavorato bene, la vittoria fa molto bene, timing perfetto e grande lavoro della squadra. Quando ho visto Roglic cominciare lo sforzo e nessuno che gli andava dietro ho pensato solo a gestire il mio sforzo e tenere la fiamma delle energie accesa fino alla fine”.

Finale che l’ha visto protagonista di un’esultanza particolare, che ci ha spiegato in maniera molto chiara: “Il mio gesto sul traguardo era per mostrare che ho la testa dura, perché sin dall’inizio della stagione c’è un po’ troppa voglia che io vinca ogni weekend e tutto il lavoro non è evidente che non ho mai mollato, so perché sono venuto qui e sono contento di aver vinto oggi. Non parlo delle critiche, sono io che ho voglia di vincere e indosso una maglia che rispetto. Penso che da quando la indosso ho fatto sempre il massimo per mostrarla. So che a volte posso essere troppo duro con me stesso, ma la cosa più importante è divertirsi e oggi mi sono divertito molto. Quindi sono contento di essere riuscito a vincere, per me,  ma anche per i miei compagni che hanno fatto un grande lavoro”

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